2022 – Pagnacco 1° G.P. Memorial Luca Mazzaro
A PAGNACCO (UD) i soci della MOTOSTAFFETTA FRIULANA hanno prestato servizio da scorta tecnica. Ci uniamo alla sollecitazione “SERVE UN CODICE DELLA STRADA A TUTELA DEL CICLISMO” promossa dal GS Progetti Scorta del presidente Silvano Antonelli. Anni di denunce, impegni, proposte, convegni … e poi? La tanto rivendicata sicurezza per i ciclisti e per il ciclismo, a che punto sta lungo l’infinito binario della riforma del codice della strada? Un treno messo in moto nel 2014, che non si sa dove e quando farlo arrivare alla meta, se non imbarcando qua e là decreti di piccole modifiche, di quelle introdotte quasi di soppiatto, per mettere una “pezza” ad una emergenza, zittire l’emotiva indignazione di alcuni, accontentare la lobby di turno, assecondare le fantasie e le promesse di qualche parlamentare, non importa quanto razionali e quanto organiche. Uno stato delle cose che definirlo patetico e penoso è ancora un niente! Eppure? Eppure bisogna crederci! Non mollare e far sentire la propria voce e la propria indignazione, perché in questo Paese sono ancora tante le persone vogliose di impegnarsi per fare cose buone per la collettività. Serve proteggere i ciclisti in allenamento con misure innovative, agevolare le gare semplificando i rilasci delle autorizzazioni e migliorando la sicurezza con ordinanze efficaci, omogenee, insieme a maggiori poteri per le scorte tecniche e una maggiore diffusione degli ASA, con l’impegno dei ministeri competenti a promuoverne il loro valore e la loro funzione, nell’interesse di tutti gli utenti della strada. Per questo ila MOTOSTAFFETTA FRIULANA si unisce all’ennesima sollecitazione sul tema, senza presunzione alcuna, se non quella di unirsi ai tanti che rivendicano coerenza ed azione rispetto alle tante parole spese, mettendo in scena una piccola iniziativa, quella di proporre agli organizzatori di stendere alla partenza delle loro gare uno striscioncino davanti ai corridori, con le necessarie parole d’ordine, perché si sappia, si veda e si dica, fino allo sfinimento, in tv, sui social e sui giornali, che se si ama il ciclismo, dobbiamo tutti “pedalare” anche per renderlo possibile.